Quando si parla di coppia ci si riferisce a due individui che scelgono di crescere e condividere le proprie esperienze, arricchendosi e integrandosi vicendevolmente. Ciò significa dal punto di vista psicologico che due persone, con un modo di pensare diverso, frutto di differenti esperienze di vita e con le loro peculiarità, sia positive che negative, sono in grado di interagire in modo funzionale, riconoscendo e rispettando le rispettive differenze, vivendo il presente e progettando il futuro in modo intimo e significativo.
Oltretutto quella della coppia non può essere considerata un tipo di relazione statica e immobile, perché ciascun individuo nel tempo cambia, e con lui anche la coppia. Non esistono infatti coppie assolutamente felici, ma si può parlare di coppie che riescono meglio a gestire i cambiamenti e altre che non hanno la stessa capacità. E nella quotidianità, la maggior parte delle relazioni funzionano, nonostante i protagonisti della storia mettano in atto cicli interpersonali non funzionali. I cicli disfunzionali non sono altro che aspettative
relazionali negative (spesso inconsapevoli) che portano l’individuo ad agire in
modo tale da indurre nell’altro proprio le condotte che confermano tali
aspettative negative.
Di seguito ti descriverò i tre cicli interpersonali che si
possono osservare più frequentemente, tenendo ben presente però che i diversi cicli non sono modalità così distinte tra loro e che si possono manifestare in modo meno lineare e prevedibile di quanto descritto.
il primo potrebbe essere quello della coppia-wrestling,
al cui interno il confronto è, parimenti da entrambe le parti, focalizzato sui difetti dell’altro. È un ciclo conflittuale simmetrico che produce un’escalation di continue accuse e fomenta una catena di risentimenti che ciascun partner innesca. Quanto più spesso i due si scambieranno attacchi,
tanto più la loro percezione di pericolo aumenterà e, con essa, le emozioni negative (rabbia e paura). C’è poi la coppia Sandra e Raimondo che, come la famosa coppia che ha fatto ridere milioni di italiani tra gli anni ’80 e l’inizio degli anni 2000, vede uno dei due partner rivendicare i propri bisogni
disattesi, mentre l’altro si distanzia per l’insopportabile pressione subita.
Questo ciclo potrebbe essere la normale evoluzione del ciclo coppia-wrestling: un partner può non accettare più il confronto simmetrico e tende a distaccarsi e isolarsi. Ultimo esempio classico, che potrebbe essere anche l’evoluzione finale
dei due cicli appena descritti, è la coppia di separati in casa.
La caratteristica più evidente è l’apparente assenza di emozioni, sia dolorose che piacevoli. Sono due persone che sembrano non avere più nulla da dirsi e stanno assieme per ragioni che vanno oltre il coinvolgimento emotivo (i figli,
la cura di un familiare, motivi economici ecc.). Una delle due sembra ricalcare il modello del partner ritirato del ciclo Sandra-Raimondo con un senso maggiore di ineluttabilità, mentre l’altro che inseguiva, oggi appare come “congelato”,
inespressivo. È tuttavia latente una forte tensione, perché entrambi i partner cercano di bloccare con forza le proprie e altrui emozioni.
Se nella normale quotidianità le rispettive routine, le relazioni amicali, il lavoro e i momenti di svago riescono a sopperire ad una difficoltà di relazionarsi con il partner, ci possono essere avvenimenti all’interno o all’esterno della coppia, che fanno precipitare una relazione. Una difficoltà sul lavoro, la salute di un familiare, un piccolo o grande trauma possono innescare o ampliare quei cicli interpersonali di cui ti parlavo prima, alimentando credenze e pensieri disfunzionali, errate valutazioni cognitive ed emozioni di ansia e rabbia, frutto di aspettative e paure. In certi casi si possono riscontrare anche disturbi della sessualità in almeno uno dei partner.
Quello che stiamo affrontando è un periodo difficile per tutti. L’obbligo di stare a casa è necessario per limitare il numero di contagi, ma ha comportato per tutti noi molte rinunce, limitazioni e una routine quotidiana del tutto stravolta. Questo può essere un elemento significativo per l’esordio di un problema di coppia. In molti casi i cambiamenti delle abitudini stanno portando diversi disagi all’interno della coppia, che si trova ad affrontare, senza gli strumenti necessari, una situazione che mina il normale equilibrio. Passare molte settimane assieme o distanti può far emergere tante incomprensioni e difficoltà, che da piccole crepe nel rapporto, prima tollerabili, ora potrebbero sembrare enormi e ingestibili.
Vivere sempre a contatto nella stessa casa può comportare che anche le banali mansioni, come tenere in ordine la casa, occuparsi dei figli o preparare da mangiare, diventino motivo di accese discussioni e, di conseguenza, forte frustrazione. Al contrario le coppie costrette a una lunga distanza possono viverla con ansia e sfiducia.
Cosa puoi fare di concreto in questo periodo?
1. Creare una nuova routine: non lasciarti andare, mantieni una tua dignità. Vestiti bene, cura il tuo aspetto fisico, cerca di cucinare in modo creativo e gestisci la tua giornata come fosse un insolito giorno di lavoro. Questo ti aiuterà a percepirti come più efficace, ti farà sentire meglio.
2. Separare gli spazi: cerca di passare una parte della tua giornata in una stanza diversa da quella del tuo o della tua partner. Dedica un luogo e un momento della tua giornata a te e a ciò che per te è piacevole. Vuoi un suggerimento? Prova a fare un po’ di mindfulness.
3. Provare a vivere il qui ed ora: il tuo compito sarà quello di cercare di osservare in modo attento e non giudicante ciò che state vivendo tu e il tuo partner quando vi relazionate. Prova a concentrarti sui tuoi stati d’animo, sui tuoi pensieri e su ciò che ti accade attorno guardandolo con un occhio esterno. Dai un nome alle tue emozioni. Questo aumenterà la tua consapevolezza e ti aiuterà a gestire le emozioni negative.
4. Comunicare con assertività: con il termine assertività si intende la capacità di riconoscere i propri bisogni e di comunicarli in modo funzionale, riconoscendo e rispettando i bisogni dell’altro. Riconoscere le tue emozioni sarà utile per poterle comunicare in modo corretto. Imparare a condividerle con l’altro potrebbe essere una buona occasione per recuperare una modalità di comunicare che non sei più abituato ad avere, data la frenesia della nostra vita.
5. Non perseverare nelle discussioni: una buona cosa da fare, dato che non ci si può né avvicinare (in caso di distanza), né allontanare (vivendo sotto lo stesso tetto) è cercare di attenuare le discussioni. Cerca di comunicare in modo funzionale il tuo bisogno, ma anche di comprendere quello dell’altro, mettendoti sul suo piano, cercando di immedesimarti in lui e guardando la realtà dei fatti in modo meno rigido e dicotomico. La vita non è fatta di bianco o nero, ma di infinite sfumature e tonalità.
6. Mantenere attive le altre relazioni sociali: una cosa che sicuramente aiuta a rendere più leggere le nostre giornate di quarantena è poter condividere anche solo un momento della quotidianità con amici e parenti che non vivono con te. Sentendo persone che ti trasmettono positività, affronterai meglio la tua giornata.
7. Dare una mano di creatività alla propria vita: sperimentati in qualcosa di nuovo, che sia cucinare, suonare uno strumento musicale, imparare una nuova lingua o a dipingere. Leggi, cura e coltiva i tuoi hobby e sperimentane di nuovi. Sorprenditi.
8. Diversificare i compiti: va bene mantenere una routine in casa e dividersi i compiti, ma alla lunga questo può diventare pesante. Proponiti per rinfrescare una routine che rischia di diventare stagnante. Un esempio potrebbe essere scambiarsi i compiti: ieri hai cucinato tu e il tuo partner si è occupato dei bambini? Oggi prova a fare il contrario.
9. Cercare un momento di svago assieme: che sia guardare una serie tv su Netflix che piaccia ad entrambi (se siete vicini) o cenare assieme in videochiamata (se distanti), fare attività piacevoli stimolerà la produzione di serotonina e quel momento di condivisione verrà associato a qualcosa di piacevole, che aiuterà la serenità della coppia. Il sesso è importante, ma ci sono anche altre attività da fare assieme per risvegliare il piacere della condivisione.
10. Rivolgerti ad un professionista: non tutti questi suggerimenti possono sanare le crepe all’interno della coppia. Le modalità di comunicazione e le credenze non funzionali che abbiamo appreso in infanzia, le emozioni negative come ansia, tristezza e rabbia che oggi sono divenute ingestibili e intollerabili, possono rendere purtroppo la convivenza difficile e creare uno stato di malessere insopportabile. In questi casi puoi rivolgerti ad un professionista capace di aiutare la coppia a ricominciare a dialogare per capire se valga la pena continuare la relazione.
Riferimenti:
Rebecchi D., Viani P., Psicoterapia cognitiva della coppia dalla valutazione ai percorsi di intervento, Edizioni libreria Cortina Milano. 2017